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<3







giovedì 31 dicembre 2009

NOVE.









Intensa voglia di scrivere nata dalla consapevolezza che trecentosessantacinque giorni hanno marchiato la mia pelle, con quella minuscola ruga sotto l'occhio destro.

"Ricordati", scrisse Baudelaire.
MEMENTO MORI. E suona rindondante.

DON , DAN , TE.

Spaventati in quanto devi morire.

No.
Spaventati in quanto un altro anno è passato e sarebbe meglio non tirar le somme.

________

Ricordare : richiamare alla mente, dicono i moderni.

Ricordare: Re - Cordis (apprendre par coeur).

PATISCI gli anni che scorrono, "Vecchio vigliacco"

__________

Ho sempre pensato che il NOVE fosse il mio numero "fortunato" , nel senso moderno del termine.
Un sentimento di affezione piuttosto frivolo e scontato se non ci si sofferma ad analizzarlo.
.

Sono una sciocca ottimista.

Non ha importanza quanto tutti voi vi preoccupiate dei miei amari aforismi.

Sono una sciocca ottimista.
.

Il nove è quel dannato numero, creato dalla malvagità della mente umana, che non raggiunge mai l'INIZIO. E' sempre lì, ci si avvicina, ancora, ancora, ancora un po'...

Quell'Achille.
Corri imbecille e supera la tartaruga. No. Non può.

0,9999999999999999999999999... - 1.

.

Buon duemila10.









domenica 29 novembre 2009

Filo-Qualcosa. Ottava Puntata


Jan Saudek


24.IV.25



Le ombre sono la proiezione del tuo ambiente, il periodo della maturazione forzata della tua giovane vita. Non ti amerei se non credessi che tu non sei questo, ma che sono piuttosto deformazioni e inganni creati a opera di un autosfibramento immotivato e indotto dall'esterno. La tua commovente confessione non mi indurrà a perdere la fiducia negli autentici e ricchi impulsi della tua esistenza. Al contrario
, è probante per me il fatto che tu ri sia liberata anche se il tuo cammino per uscire da queste deformazioni dell'anima, che non ti appartengono, sarà lungo.


M.H.



venerdì 27 novembre 2009

Filo-Qualcosa. Settima Puntata

12.IV.25

Vivo immerso nella furia del lavoro e della gioia di poterti rivedere.

17.IV.25
In ogni modo, dopo la conferenza, mi congederò - come faccio ogni giorno - da conoscenti e ospiti, per salire poi al capolinea della Wilhelmshohe con tram Nr.1 - forse potresti prendere la corsa successiva - senza farti notare . Dopo ti riporterò indietro io.

M.H.


Joel-Peter Witkin '82


Manostritto "Le Ombre" (Die Schatten) (autonalisi in terza persona)

Un'angoscia animale di mettersi al sicuro, poichè non voleva e non poteva difendersi, collegata all'attesa oggettivamente ponderata di una qualche brutalità, le rendevano via via sempre più impossibile le cose della vita più semplici e più ovvie.

(...)

E' possibile che la sua gioventù si liberi da questo incantesimo, e la sua anima trovi - sotto un cielo diverso - le possibilità di esprimersi, di liberarsi, e così di superare la malattia e lo smarrimento, di imparare la pazienza, la semplicità e la libertà di una crescita organica. Ma è più probabile che ella continui a sprecare la sua vita in esperimenti insensati e in una curiosità illecita e senza freni, finché la morte, tanto a lungo e tanto fervidamente sperata, la sorprenderà decretando una fine arbitraria a questa futile e inutile vicenda.

H.A.


giovedì 26 novembre 2009

Varations.



Marie Chouinard, coreografa canadese.

Un ritorno alla brutale sensualità naturale.

Energia vitale, geometrie, e protesi disarmoniose trasportano in un insolito rituale animale, nel quale la spinta di sopravvivenza e la procreazione vigono sovrani.
















Filo-Qualcosa. Sesta Puntata


OLIVER RICHON


21.III.25

Ciò che mi importa davvero è far luce sulla differenza tra la formazione della visione del mondo e la ricerca scientifico-filosofica, e precisamente in relazione al problema concreto dell'essenza e del senso della storia. In ogni modo, anche questo chiarimento risulta possibile soltanto attraverso sentieri scientifico-concettuali. E così le mie ricerche si concludono sempre con la constatazione che le conferenze diventano un controsenso davanti a un pubblico "generico". Ma mi sono accollato questo impegno, e adesso, pur lottando, devo procedere.

(...)

Durante le serate in onore di Husserl la cosa più spiacevole era lo sforzarsi di essere ad ogni costo superiori agli altri. A maggior ragione, quindi, mi faceva piacere vederti seduta tranquillamente in disparte.

(...)


Quando la bufera sibila attorno alla baita, mi viene in mente la "nostra tempesta" - o ripercorro il silenzioso sentiero che costeggia Lahn - o trascorro una pausa di tranquillità sognando l'immagine di una fanciulla che, con l'impermeabile, il cappello calato fin sopra i grandi occhi quieti, entrò per la prima volta nel mio studio e, timida e riservata, diede una breve risposta a tutte le mie domande - ed è solo allora che riposto l'immagine agli ultimi giorni del semestre . E solo allora capisco che la vita è storia.


M.H.



mercoledì 25 novembre 2009

Filo-Qualcosa. Quinta Puntata


Bressai. 1933

27.II.25


Cara Hannah!


Il diavolo mi ha preso. Il silenzioso pregare delle tue care mani e la tua fronte luminosa sono una protezione in femminea trasfigurazione.
Non mi era mai accaduta una cosa del genere.

M.H.

(Fonte : Hanna Arendt e Martin Heidegger, Storia di un amore, Antonia Grunenberg, Loganesi)

martedì 24 novembre 2009

Filo-Qualcosa. Quarta Puntata

W.E.


21.II.25


Cara
Hannah!

Perché l’amore è ricco oltre ogni misura rispetto alle altre umane possibilità e risulta per chi ne è coinvolto un peso così dolce? Perché noi ci trasformiamo in ciò che amiamo pur rimanendo noi stessi. Vorremo poi ringraziare colui che amiamo e non troviamo niente che sia sufficiente a farlo. Possiamo soltanto essere riconoscenti nei confronti di noi stessi e nella fiducia incondizionata verso l’altro. Così l’amore accresce costantemente il suo mistero più profondo. La vicinanza è in questo caso l’essere alla massima distanza dall’altro (una distanza che non porta a confondere nulla) ma pone il “Tu” nel trasparente (benché inafferrabile) puro e semplice esser-qui d’una rivelazione. L’irrompere della presenza dell’altro nella nostra vita è qualcosa che nessun sentimento riesce a dominare. Un destino umano si dà a un altro, e la funzione dell’amore puro è quella di mantenere desto questo darsi come il primo giorno.
M.H.


(Fonte : Hanna Arendt e Martin Heidegger, Storia di un amore, Antonia Grunenberg, Loganesi)

Filo-Qualcosa. Terza Puntata





La fanciulla straniera
( Friedrich Schiller )



A ogni anno nuovo,
al primo volo dell’allodola,
compariva in una valle fra i pastori,
una fanciulla splendida e gentile.

Non era nata a valle,
e nessuno sapeva da dove venisse;
Ma appena ella prendeva congedo,
di lei si perdeva subito ogni traccia.

Rendeva felici la sua vicinanza,
ogni cuore si apriva;
ma ogni dignità superiore
allontanava ogni confidenza.




(Fonte : Hanna Arendt e Martin Heidegger, Storia di un amore, Antonia Grunenberg, Loganesi)

Filo-Qualcosa. Seconda Puntata



10.II.25

Cara Signorina Arendt!

Questa sera devo tornare a farmi vivo con Lei e a parlare al Suo cuore. Tutto tra noi deve essere schietto, limpido e puro. Soltanto allora saremo degni di aver avuto la possibilità d’incontrarci. Il fatto che lei sia stata mia allieva e io il suo insegnante è soltanto l’occasione estrema di quello che ci è accaduto. Io non potrò mai averLa per me, ma Lei apparterrà d’ora in poi alla mia vita, ed essa ne trarrà nuova linfa. Noi non sappiamo mai ciò che possiamo diventare per gli altri attraverso il nostro essere. Forse tuttavia una riflessione può chiarire quale azione di distruzione e ostacolo esercitiamo. Non possiamo sapere quale via prenderà la Sua giovane vita. Dobbiamo rassegnarci a questo. E la mia devozione nei Suoi confronti deve soltanto aiutarla a rimanere fedele a se stessa.


(...)


Vogliamo custodire nel nostro intimo, come un dono, il fatto che ci siamo potuti incontrare, senza rovinarlo nella sua pura vitalità con nessuna illusione; vale a dire che non vogliamo immaginarci qualcosa come un’amicizia spirituale, che tra esseri umani non esiste mai.
M.H.
(Fonte : Hanna Arendt e Martin Heidegger, Storia di un amore, Antonia Grunenberg, Loganesi)

Filo-Qualcosa. Prima Puntata





XI-24


All’epoca il Sofista e il Filebo, così come gli altri classici greci, venivano letti in lingua originale. Quale sottofondo migliore avrebbe potuto spingere “ la ragazza appariscente che si presentava sempre vesitita di verde (H-G. G)” , a l’affascinante Martin a scambiarsi le prime occhiate da innamorati.


Hanna , chiese di potergli parlare durante l’orario di ricevimento.


(Fonte : Hanna Arendt e Martin Heidegger, Storia di un amore, Antonia Grunenberg, Loganesi)

Filo-Qualcosa. Puntata Pilota





Martin naque nel 1889. Suo padre, mastro bottaio e sacrestano di Messkirch, lo educò secondo valori cattolici e conservatori. In veste di figlio o di chierichetto, frequentò quotidianamente la chiesa e nel solaio di essa si consumò fra vecchi libri.


Hanna naque nel 1906. Suo padre, ingegnere di Hannover, si ammalò di sifilide e costrinse Marta Arendet e sua figlia all’emarginazione sociale. Suo nonno, benestante, la educò secondo valori ebraici e liberali. Studentessa d’eccellenza, si distinse per il suo amore per la filosofia greca, ma venne espulsa per essersi scagliata contro la pedante educazione scolastica.




Martin fù un uomo introverso, un metro e sessantatrè di statura, magro e sportivo. L’abbigliamento eclettico simile ai costumi popolari di Baviera, costituito da calzoni affusolati alla cavallerizza e un lungo soprabito, venne definito dai suoi studenti “ IL VESTITO ESISTENZIALE”.


Hanna fù una ragazza giovane, affamata di sapere, slanciata ed affascinante. Vorticando all’interno di quel vento di ribellioni che si scagliò contro la vita accademica, era molto esigente ( “ Chi studiava filosofia non lo faceva per guadagnarsi da vivere, ANZI ERA UN VERO E E PROPRIO MORTO DI FAME (A.H.)”).



Le voci correvano, accompagnate da quel vento.

Si narrò del “ Piccolo mago di Messkirch (K.L) ”. Di quell’uomo che entrando in aula, non degnava nemmeno di un’occhiata i presenti, cominciava a parlare a bassa voce guardando fuori dalla finestra; parole che nessuno riusciva ad ascoltare. Forse solo un modo per ottenere il massimo della concentrazione. IL MAESTRO CHE INSEGNAVA A PENSARE.

( fonte : Hanna Arendt e Martin Heidegger, Storia di un amore, Antonia Grunenberg, Loganesi)

lunedì 23 novembre 2009

Discrasie.

Le discrasie sono causate dal prevalere di un umore.

La Bile Nera è un umore.
La Bile Gialla è un umore.
Il Sangue è un umore.
Il Flegma è un umore.


L'Eucrasia NON ESISTE.

Discrasie Part II

Le discrasie sono causate dal prevalere di un umore.

Il Sangue è un umore.
Il Flegma è un umore.

Filo Qualcosa.

10.II.25

Cara Signorina Arendt! Questa sera devo tornare a farmi vivo con Lei e a parlare al Suo cuore. Tutto tra noi deve essere schietto, limpido e puro. Soltanto allora saremo degni di aver avuto la possibilità d’incontrarci. Il fatto che lei sia stata mia allieva e io il suo insegnante è soltanto l’occasione estrema di quello che ci è accaduto. Io non potrò mai averLa per me, ma Lei apparterrà d’ora in poi alla mia vita, ed essa ne trarrà nuova linfa. Noi non sappiamo mai ciò che possiamo diventare per gli altri attraverso il nostro essere. Forse tuttavia una riflessione può chiarire quale azione di distruzione e ostacolo esercitiamo. Non possiamo sapere quale via prenderà la Sua giovane vita. Dobbiamo rassegnarci a questo. E la mia devozione nei Suoi confronti deve soltanto aiutarla a rimanere fedele a se stessa.

(...)

Vogliamo custodire nel nostro intimo, come un dono, il fatto che ci siamo potuti incontrare, senza rovinarlo nella sua pura vitalità con nessuna illusione; vale a dire che non vogliamo immaginarci qualcosa come un’amicizia spirituale, che tra esseri umani non esiste mai.
M.H.



All'attenzione di coloro che attendono il Natale.




sabato 21 novembre 2009

Discrasie.

Le discrasie sono causate dal prevalere di un umore.

La Bile Nera è un umore.
La Bile Gialla è un umore.


... (continua)...